mercoledì 5 dicembre 2012

Decrescita: dalla Teoria alla Pratica

Nel libro "Meno e meglio" di Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, si afferma con determinazione che "non sono illusori i vantaggi immediati che si possono ottenere seguendo poche regole comportamentali che consentono di praticare la decrescita nella propria vita".

Ecco in breve quali sono le regole da adottare (rimandiamo al libro per approfondimenti):

1. La prima regola è comprare il meno possibile. Ogni volta che si sta per comprare qualcosa occorre domandarsi se è davvero indispensabile.
2. Si può acquistare di meno non solo evitando di acquistare ciò che non serve, ma anche riscoprendo la possibilità di autoprodurre alcuni beni invece di acquistare le merci corrispondenti.
3. Se si comprano meno merci e si autoproducono più beni si può ridurre il tempo che si dedica al lavoro.
[Nota: si tratta cioè di ridurre la propria dipendenza dal denaro e quindi dal lavoro].
4. Contribuire a sviluppare l'autarchia del territorio in cui si vive per ridurre le conseguenze negative che verranno causate dalla diminuzione delle disponibilità e dell'aumento dei prezzi del petrolio.
[Nota: in particolare si fa riferimento ai gruppi di acquisto solidale detti GAS].
5. Nella definizione dei gruppi di acquisto solidale probabilmente la connotazione più importante è data dall'aggettivo solidale.
[Nota: si auspica cioè la reintroduzione di elementi di socialità grazie alla conoscenza diretta tra produttori e acquirenti ed anche ai rapporti di collaborazione tra gli acquirenti stessi].
6. La comunità originaria degli esseri umani è la famiglia. La famiglia è la comunità in cui i legami basati sul dono e la reciprocità si realizzano al massimo grado.
[Nota: in contrasto con i valori della crescita che tendono spesso a cancellare questo tipo di legami puntando solo sui profitti].
7. Smascherare i falsi miti della crescita e la sua narrazione del mondo.
[Nota: il mito cioè che la crescita rappresenti in assoluto uno straordinario miglioramento rispetto a quello fondato sulla civiltà contadina].

Ma vorrei mettere in evidenza l'ultimo punto, che ben definisce gli scopi della decrescita:
8. La decrescita è la strada, non la meta. La meta è un sistema economico in cui non si producono merci che non sono beni, e in cui i beni che si possono ottenere solo sotto forma di merci si creano senza utilizzare sostanze nocive, senza alterare i cicli biochimici, senza produrre rifiuti e consumando la quantità minima di risorse e di energia per unità di prodotto.
(Il testo, a cui abbiamo aggiunto qualche nota, è tratto dal libro "Meno e meglio" di Maurizio Pallante)

Se questa è la meta si può facilmente comprendere perché la decrescita, alla fine, può e deve essere felice!

Nessun commento:

Posta un commento